Smatphone, un cordone ombelicale al contrario?
«C’è un disorientamento totale da parte dei genitori. Il paragone con le lotte fatte dalla generazione precedente per usare di più il telefono non è paragonabile: era un mezzo comune e fisso, al massimo si arrivava in un’altra stanza. Era un mezzo che i genitori conoscevano ed era un vero mezzo di comunicazione. Sapevano che regole di utilizzo porre».
Secondo Elisabetta Rossini ed Elena Urso, pedagogiste autrici del libro i bambini devono fare i bambini, lo smartphone è lesivo per il bambino dal momento che i genitori non sanno dettare regole sane.
«No e il peggiore esempio lo danno proprio i genitori utilizzandolo sempre. Spesso l’adulto per primo non si sa autoregolare, come fare allora a porre un limite ai figli quando non si ha una percezione netta di quale sia il confine?»
Lo smartphone non è utile al figlio, che ne trae poco giovamento. Perché allora permettere l’uso smodato di telefoni cellulari se il bambino ne trae un beneficio limitato e danneggiante?
Perché lo smartphone è un cordone ombelicale. Nutre il figlio?
Il taglio del cordone ombelicale, alla nascita, dà inizio alla doppia circolazione che permette al neonato di respirare autonomamente, e di interrompere il rapporto simbiotico con la madre.
Lo smartphone dà occasione al genitore di controllare il respiro del bambino e di innescare nuovamente un rapporto simbiotico.
Perché?
Perché pur non recando alcun giovamento al figlio, fino all’età di 10 anni, è diventato negli ultimi tempi, un mezzo che il genitore utilizza per controllare i movimenti del figlio. Non è utile tanto al bambino, quanto lo è per il tutore stesso che induce il bambino all’utilizzo del mezzo per mantenere una comunicazione onnipresente e costante.
Lo smartphone è un cordone ombelicale al contrario, che limita la libertà del bambino e insegna una comunicazione sorda e lesiva.
Il bambino deve esperire conoscenza non mediante mezzi virtuali, ma mediante i sensi e l’emozione.
Ciò che è virtuale, induce a una conoscenza superficiale del mondo, perché non permette di indagare sanamente. L’uso del virtuale, in tenera età, sconfina spesso nella dipendenza perché nello smartphone i mondi da esplorare risultano infiniti e raggiungibili, mentre nella realtà i mondi devono essere esplorati con fatica. Senza regole, l’utilizzo precoce di telefoni cellulari, insinua nel bambino insicurezza e induce a chiusura emotiva.
Il ragazzo non riesce a stare senza smartphone?
«Il ragazzo ci riesce, il genitore no. Il ragazzo messo in una condizione in cui sta bene non ha la necessità di comunicare con casa. È il genitore che ha questo cordone ombelicale che può lanciare all’infinito anche oltreoceano. Gli adulti non sono in grado di dare un confine e alle volte è comodo e confortante per loro stessi.”
L’uso precoce di smartphone è un cordone ombelicale al contrario: per crescere sanamente il bambino deve poter attingere emozioni dal mondo reale e liberamente, il genitore deve rinunciare a una comunicazione onnipresente.
Genny